D: Prendere il DCA 2 settimane sì e 1 no, mi sembra di capire… Per quanto tempo una persona può assumere il DCA, 6 mesi, anni? Kreuzman.

R: Gentile signor Kreuzman,

la ringrazio per la sua domanda. Non esistono linee guida ufficiali sulla durata di assunzione del DCA. Per quanto riguarda la sicurezza, sono stati documentati casi di persone che hanno assunto DCA per più di 4 anni (https://www.dcaguide.org/news/dca-and-cancer-melanoma-long-time-remission-and-stabilisation-case-presentation-101258). In alcuni studi clinici, i bambini hanno assunto il DCA per periodi ancora più lunghi. Se una persona ha un cancro al quarto stadio che si è diffuso, il DCA e altri regimi devono essere assunti il più a lungo possibile per mantenere il cancro stabilizzato o guarito.
La durata dell’assunzione del dicloroacetato di sodio dipende anche dal grado di tolleranza del paziente al protocollo DCA, dall’eventuale presenza di un’insufficienza epatica preesistente o di precedenti lesioni nervose. Anche il diabete può causare danni ai nervi, pertanto la neuropatia diabetica preesistente deve essere trattata il più possibile prima di continuare il trattamento con dicloroacetato di sodio.
Alcune persone lo assumono per anni per mantenere la remissione. I nostri suggerimenti per periodi di tempo più lunghi sono:
– Interrompere l’assunzione di DCA se si verificano effetti collaterali. Potrete riprendere quando questi si saranno risolti.
– Interrompere l’assunzione di DCA in caso di grave insufficienza epatica cronica, epatite acuta, lesioni epatiche associate alla chemioterapia. È possibile riprendere l’assunzione di DCA quando il fegato è in condizioni migliori.
– Interrompere l’assunzione di DCA in caso di aumento anomalo degli enzimi epatici (AST, ALT, GGT) di 2,5 volte rispetto al limite superiore dei livelli normali. Assumere 1) silimarina o cardo mariano, 2) fosfolipidi essenziali. Fare una pausa finché gli enzimi epatici non tornano a livelli normali.
– Assumete il DCA finché non curate il cancro o volete mantenere la remissione.
Non dimenticate di assumere integratori neuroprotettivi come la vitamina B1, l’acido alfa-lipoico e, se possibile, l’acetil-L-carnitina.

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